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EMERGENZA COVID-19 Arrivano le prime misure per fronteggiare le difficoltà negli studi professionali

09/03/2020 - 8:34

EMERGENZA COVID-19

Arrivano le prime misure per fronteggiare le difficoltà negli studi professionali

Cari colleghi e colleghe, il nostro paese sta attraversando un momento molto complicato, l’emergenza sanitaria provocherà difficoltà per tutto il sistema economico e coinvolgerà anche gli studi professionali.

Stiamo seguendo con molta attenzione i vari interventi del governo che si stanno susseguendo giornalmente, man mano che ci saranno le norme che ci riguardano le pubblicheremo sul blog.

Come avrete sicuramente sentito, stanno arrivando vari aiuti fiscali ed economici anche per gli studi, l’estensione dei congedi parentali per i genitori con figli da accudire, voucher per le baby sitter e lo smart working.

Per le zone interessate  dall’emergenza sanitaria  è già previsto  l’utilizzo della cassa integrazione in deroga,  informatevi presso le sedi sindacali. Leggi l’articolo

Invitiamo tutti a seguirci con attenzione, soprattutto chi è già in difficoltà nel proprio studio, ovviamente il blog è a disposizione per chiarimenti e informazioni.

Ebipro Misure eccezionali emergenza covid-19

“Per soddisfare le esigenze di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro negli studi professionali.

Il datore di lavoro che avesse necessità di attivare il telelavoro o lo smart working per i propri lavoratori può contare su un rimborso massimo di 500 euro per le spese sostenute per l’acquisto delle strumentazioni necessarie (es. personal computer, monitor stampanti ecc.).

In parziale deroga del regolamento Ebipro relativo allo smart working sarà possibile inoltrare, in via eccezionale e per la durata dello stato di emergenza di cui alla deliberazione del Consiglio dei Ministri 31 gennaio 2020 in luogo dell’accordo tra le parti sarà richiesta una autocertificazione di attivazione automatica del lavoro agile.

Salvi e confermati tutti gli altri requisiti richiesti.”

Questa misura si aggiunge alle altre già  attive con Ebipro   sul “sostegno al reddito”:  1) contributo  per riduzione d’orario per situazione di crisi ;  2) contributo  una tantum  per chi  ha beneficiato  di ammortizzatori sociali  in costanza di rapporto  di lavoro.

Fondo di solidarietà bilaterale per le attività professionale 

Con decreto n. 104125 del 27.12.19 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 2 marzo 2020 il Ministero del lavoro ha istituito presso l’Inps il Fondo di solidarietà bilaterale per le attività professionali. I lavoratori degli studi, compresi gli apprendisti, potranno finalmente usufruire di un ammortizzatore sociale in continuità di rapporto di lavoro, il decreto arriva dopo due anni di grande impegno delle parti sociali .

Per l’attivazione del fondo ci vorrà  ancora un po’ di tempo, quindi non è immediatamente utilizzabile per  l’emergenza corona virus.

Spieghiamo di cosa si tratta:

Nel lontano 2017 avevamo parlato del FIS (fondo di integrazione salariale per gli studi con più di 5 dipendenti) nell’articolo che trovate qua https://www.impiegate.org/sostegno-al-reddito-studi-professionali-calo-lavoro/.

Su delega contenuta nel D.Lgs 148/2015, le OOSS e Confprofessioni avevano siglato il 3.10.2017 l’accordo per dare sostegno, mediante integrazione salariale,  a studi in sospensione o riduzione dell’attività lavorativa temporanea, abbassando la soglia da 5  a 3 dipendenti,   una copertura di  un bacino di oltre 35500 studi, per circa 307 mila lavoratori.

Con la pubblicazione del decreto l’accordo è esigibile, a questo punto ci auguriamo che l’Inps emani al più presto le sue circolari per la piena operatività di quanto contenuto in decreto e che EBIPRO riveda le prestazioni di sostegno al reddito per dare tutela agli studi fino a 3 dipendenti.

Il decreto n. 104125 del 27.12.2019, è stato pubblicato in G.U. S.G. 53 del 2.3.2020 e prevede, in breve:

Art. 1

E’ decisa l’istituzione del Fondo di Solidarietà bilaterale per le attività professionali, presso l’Inps. Questo vuol dire, come vedremo anche più avanti, che gli attuali studi iscritti al FIS presso l’Inps, migreranno nel nuovo fondo.

Art. 2

Garantisce la tutela ai dipendenti degli studi che occupano mediamente più di tre dipendenti, che siano in riduzione o sospensione dell’attività lavorativa per le causali indicate negli artt. 11 (a. situazioni aziendali dovute a eventi transitori e non imputabili all’impresa o ai dipendenti, incluse le intemperie stagionali; b. situazioni temporanee di mercato) e art. 21 (a. riorganizzazione aziendale; b. crisi aziendale, ad esclusione, a decorrere dal 1° gennaio 2016, dei casi di cessazione dell’attività produttiva dell’azienda o di un ramo di essa; c. contratto di solidarietà) del D.Lgs 148/15.

Gli apprendisti vengono computati ai fini della determinazione del numero dei dipendenti.

Altra buona notizia è la copertura estesa a studi che hanno più di tre dipendenti e non più solo oltre i cinque.

Art 3

Vi sono le indicazioni relative all’amministrazione del fondo, che è demandata ad un comitato di 8 membri (3 designati da Confrpofessioni e 3 delle OOSS + 1 del Ministero dell’Economia + 1 del Ministero del Lavoro)

Art. 4

Sono elencati i compiti del comitato

Art. 5

E’ specificato cosa spetta: un assegno ordinario a favore dei dipendenti, anche agli apprendistati professionalizzanti

Art. 6

Sono indicate le coperture a finanziamento della misura fondo di solidarietà ovvero:

a) un contributo ordinario dello 0,45% di cui due terzi a carico del datore di lavoro e un terzo a carico del lavoratore, calcolato sulla retribuzione imponibile ai fini previdenziali, per tutti i datori di lavoro che occupano mediamente più di tre dipendenti;

b) un contributo ordinario dello 0,65%, di cui due terzi a carico del datore di lavoro e un terzo a carico del lavoratore, calcolato sulla retribuzione imponibile ai fini previdenziali, per tutti i datori di lavoro che occupano mediamente più di quindici dipendenti;

c) un contributo addizionale, a carico del datore di lavoro, in caso di fruizione della misura di cui all’art. 5 nella misura del 4% calcolato in rapporto alle retribuzioni perse.

Ai contributi di finanziamento, ordinari e addizionali, si applicano le disposizioni vigenti in materia di contribuzione previdenziale obbligatoria, ad eccezione di quelle relative agli sgravi contributivi, secondo quanto previsto dagli articoli 33, comma 4, del decreto legislativo n. 148 del 2015 e 3, comma 9, della legge 8 agosto 1995, n. 335

Riassumendo la contribuzione:

Tipologia studio Aliquota Carico studio Carico lavoratori
Ordinaria, oltre 3 e fino a 15 dipendenti 0,45% di cui 0,30% 0,15%
Ordinaria, oltre 15 dipendenti 0,65% di cui 0,43% 0,22%
Addizionale se usato 4% di cui 4% /

Art. 7

Sono contenuti i criteri e le misure: l’assegno sarà pari alla prestazione di integrazione salariale. Si applica la normativa compatibile all’integrazione salariale.

Spetta, per riduzione o sospensione attività lavorativa, in studi fino ai 15 dipendenti, per un periodo non superiore a 12 mesi in un biennio mobile.

Per i datori di lavoro che impiegano mediamente più di quindici dipendenti è previsto la possibilità di estensione dei 12 mesi per un periodo ulteriore massimo di 26 settimane in un biennio mobile, limitatamente alle causali di cui all’art. 21, comma 1, del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148.

Per ciascuna unità produttiva i trattamenti relativi alla prestazione di cui al comma 1 non possono comunque superare la durata massima complessiva di 24 mesi in un quinquennio mobile.

L’anzianità di lavoro effettiva alla data della richiesta deve essere di almeno 90 giornate; il beneficiario nel periodo di percezione dell’assegno ordinario non deve svolgere attività lavorativa in favore di soggetti terzi e si deve impegnare ad un percorso di riqualificazione.

La retribuzione mensile utile per la determinazione dell’assegno ordinario e per la paga oraria è la retribuzione imponibile ai fini previdenziali.

Art. 8

si parla della procedura da attivare che è la seguente: il datore di lavoro è tenuto a comunicare preventivamente alle articolazioni territoriali e nazionali delle parti firmatarie dell’accordo del 3 ottobre 2017 le cause di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro, l’entità, la durata prevedibile e il numero di lavoratori interessati. Successivamente a tale comunicazione segue un esame congiunto della situazione finalizzato al raggiungimento di un accordo tra le parti.

L’intera procedura deve esaurirsi entro trenta giorni dalla data della comunicazione, ridotti a venti per i datori di lavoro fino a cinquanta dipendenti. Nei casi di eventi oggettivamente non evitabili che rendano non differibile la sospensione o la riduzione dell’attività produttiva, il datore di lavoro è tenuto a comunicare ai soggetti di cui al comma 1 la durata prevedibile della sospensione o riduzione e il numero di lavoratori interessati.

Quando la sospensione o la riduzione dell’orario di lavoro sia superiore a sedici ore settimanali si procede, a richiesta del datore di lavoro o dei soggetti di cui al comma 1, da presentarsi entro tre giorni dalla comunicazione di cui al primo periodo, a un esame congiunto in ordine alla ripresa della normale attività e ai criteri di distribuzione degli orari di lavoro. La procedura deve esaurirsi entro i cinque giorni successivi a quello della richiesta.

Art. 9

Sono contenuti i criteri anche di esame delle domande che seguono l’arrivo delle stesse e le disponibilità del fondo.

Art. 10

Viene stabilito che i datori di lavoro che presentano la domanda di accesso al fondo, verranno contatti attraverso la bilateralità di settore, per promuovere politiche attive di riqualificazione

Art. 11

Stabilisce che dall’applicazione di questo decreto istitutivo del Fondo di Solidarietà bilaterale, i datori di lavoro cui si applicava il fondo di integrazione salariale sopra i 5 dipendenti, dovranno applicare questo fondo. Ovviamente verranno portate a termine le pratiche già avanzate come FIS.

Qui potrete leggere il decreto nella sua interezza.

  • Patrizia

    05/11/2020 - 21:37

    Ciao silvia, vedo che parli di azienda. Questo è un blog dedicato agli studi professionali, quindi ti do una risposta generica. Parli di FIS quindi sarete più di 5 dipendenti. Sopra i 5 dipendenti per accedere al Fis è necessario l'accordo sindacale , ne sai qualcosa ? nell'accordo sindacale è stabilita la procedura per la gestione del FIS, compreso il preavviso per il richiamo del lavoratore. E' evidente che quello che fa la tua azienda non va bene… chiedi l'accordo sindacale e l'applicazione delle norme stabilite. Contattate il sindacato di categoria , può intervenire. ciao patrizia cgil

  • Silvia

    05/11/2020 - 9:41

    salve, gentilmente, con quanto preavviso il datore di lavoro deve comunicare al dipendente la sospensione anche solo per qualche ora giornaliera dell'attività lavorativa con FIS per Covid ? nella mia azienda spesso veniamo fatti uscire una o due ore prima, deciso sul momento stesso, in base al carico di lavoro e solo con comunicazione verbale. molte grazie, saluti. Silvia

  • Patrizia

    12/05/2020 - 20:40

    cara Chiara, sono uscite le linee guida dell'Inps sulla prevalenza di permessi vari e malattia sulla cassa integrazione. Se si è in cassa integrazione quest'ultima ha prevalenza sulla 104 , non può alternare in questo modo. Non capisco perché succeda. Chiedete al consulente ciao patrizia cgil

  • Chiara

    12/05/2020 - 1:51

    Buonasera Sono dipendente di studio notarile. Siamo in fis e lavoriamo tutte a giorni alterni a rotazione. È corretto che una collega, al posto di usare la fis per i giorni che sta a casa per questa riduzione di orario, usi i permessi 104 per il genitore? Mi spiego: la cassa è stata chiesta per tutte le dipendenti dello studio. La busta paga si è nettamente dimezzata per tutte tranne che per questa collega, che al posto di segnarsi in cassa per i giorni di assenza, viene segnata in 104 e percepisce così lo stipendio pieno. Non mi sembra tanto corretto.

  • Patrizia

    07/04/2020 - 20:14

    cara santa, direi che il tuo notaio si comporta molto male. In cassa integrazione non si lavora , se si è a 0 ore , nemmeno vederlo da lontano, se è riduzione orario , si lavora SOLO nelle ore regolari , quelle in cassa no. Si rischia grosso : è truffa ai danni dello stato, v. le pensioni di invalidità... Gli articoli sono chiari , ci sono tutti gli elementi , le circolari inps e i provvedimenti del governo, Li hai letti ? Vedo che lo studio ha 7 dipendenti e quindi dovresti verificare se potete accedere al FIS (fondo integrazione salariale) obbligatorio sopra i 5 dipendenti . Gli ammortizzatori sono di competenza regionale , le domande vanno fatte sul sito della Regione e pagherà l'inps ed è grosso modo 80 % di una somma convenzionale. Cerca l'accordo regionale tra quelli che abbiamo linkato nell'articolo . Ebipro ha stanziato risorse per integrare la cassa, vedi se lo studio è iscritto!. Tieni conto che sopra i 5 dipendenti viene richiesto l'accordo sindacale per l'accesso agli ammortizzatori, sarebbe bene che tutte insieme cercaste un accordo tra di voi per gestire lo studio e le divisioni di chi va in cassa , e quanto ,altrimenti vi troverete con le decisioni del notaio sulle vostre teste. E' stato firmato l'accordo per l' anticipo delle banche , domani pubblichiamo l'articolo. Puoi contattare UNICA che è l'associazione dei dipendenti notarili che collabora con noi trovi il link qui sul blog., meglio anche la Filcams cgil della tua città.Ciao e mi raccomando non subite le decisioni del notaio. patrizia cgil

  • Santa

    07/04/2020 - 15:33

    Buonasera lavoro in uno studio notarile da 33 anni, siamo 7 impiegate. Il notaio ha chiesto cassa integrazione a partire dal 1 aprile fino al15 maggio, stiamo lavorando a giorni alterni, un giorno lavorano in 3 ed il giorno dopo lavorano in 4, e così via; lo studio è aperto solo su appuntamento. Nessuno però ci ha informato di come funziona la cassa, come ci verrà pagato lo stipendio e da chi... comunque ci sono colleghe che vanno a lavoro anche nei giorni in cui non tocca a loro con la scusa che devono preparate le stipule inoltre il notaio ha detto ad una collega di andare in ufficio ogni giorno ma può procedere in questo modo? Grazie

  • Patrizia

    25/03/2020 - 11:30

    cara beatrice, la cassa integrazione la chiede il datore di lavoro. Chi lavora in smart worki deve comunicarlo al Ministero del lavoro , nell'emergenza covid è stata semplificata la procedura e quindi basta comunicare , non si fa smart working senza comunicarlo !!! dillo al tuo datore di lavoro e alla tua collega . Sul sito di ebipro c'è tutta la procedura i moduli , tutto . Perché dovrebbe danneggiare la tua cassa integrazione lo smart della tua collega ? ma è pura fantasia .. guaardate la cosa più intelligente che dobbiamo fare per superare questa crisi è di discutere operativamente con lo studio: datore di lavoro e colleghe/i tutti e decidere con la massima razionalità l'organizzazione dello studio , per salvare il lavoro e lo studio , non facciamo guerre tra colleghi e colleghi è un errore mortale . Dobbiamo affrontare la crisi di gruppo , di collettivo , lasciamo stare cose inutili e che non servono e stiamo concentrati sull'obiettivo finale : farcela tutti insieme. patrizia cgil

  • Bertin Beatrice

    25/03/2020 - 11:12

    Buongiorno, il mio datore di lavoro mi ha detto che siamo state messe (siamo in 4 dipendenti) in cassa integrazione. Io però non ho firmato alcun modulo. Il datore può far partire lo stesso la cassa integrazione senza la mia firma? Ho poi una collega che lavora da casa (ma non dichiarato smart working) questo potrebbe intaccare la mia cassa integrazione se viene dichiarato che comunque lei lavora? Grazie Beatrice

  • Patrizia

    15/03/2020 - 13:05

    Cara anna, mi spiace molto davvero, si dovrebbe affrontare tutti insieme questa emergenza anche e soprattutto nei posti di lavoro e invece assistiamo a comportamenti irresponsabili che mettono a rischio la salute e la vita di tutti , che delusione. Se non ci sono le misure di sicurezza descritte dal decreto non si può lavorare anche se si è nei servizi essenziali. il licenziamento per giusta causa mi pare una minaccia per costringerti ad andare al lavoro. Contatta di nuovo il sindacato per prepararti anche a difendere il posto di lavoro e ad ogni eventualità con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione. Facci sapere , ci aiutiamo patrizia cgil

  • Anna Maria

    15/03/2020 - 9:24

    Buongiorno, ho letto con molto interesse le varie sezioni del blog, io mi sono rivolta al sindacato come avete suggerito nel mio precedente post, sebbene con amarezza dopo moltissimi anni di collaborazione. Avevo chiesto di lavorare da casa ma non è stato accolto, ho chiesto i dispositivi ma non li ho avuti, se non quelli da me recuperati E UTILIZZATI PER ALCUNI GIORNI e non mi dilungo, ho terminato la malattia ed ora ho chiesto ferie in base al DPCM del 11/03/2020 art. 1 comma 7 lettera b. Chiudo, dicendo che c'è aria di licenziamento per "giusta causa", in quanto la mia presenza sembra esser necessaria in ambulatorio, e quindi recherei un danno. Sinceramente, sono serena, sono sempre stata una dipendente presente, dimostrabile ... vedremo .

  • Patrizia

    13/03/2020 - 19:33

    cara denise, la legge notarile non può essere in contrasto con la Legge dello stato , se il cliente che va a stipulare in questi giorni come se fosse cosa normale , ingrosserà le fila già belle grosse dei denunciati : è reato penale. fallo presente smak patrizia cgil

  • Denise

    13/03/2020 - 14:27

    https://mioblog.notaiopescaradambrosio.it/notaio-e-coronavirus/ https://mioblog.notaiopescaradambrosio.it/notaio-coronavirus-parte-2 Per opportuna conoscenza! " i clienti non possono arrivare in studio e stipulare"... a quanto pare invece si, secondo la legge notarile di ben 107 anni fa!

  • Patrizia

    13/03/2020 - 13:11

    ciao denise , si si siamo tutti preoccupati figurati. Il nostro compito è anche di incitare a trovare soluzioni per proteggerci , ci sentiamo responsabili anche dell'approccio "guerriero" a questa situazione. Aiutiamoci ! sono autorizzate solo le passeggiate i clienti non possono arrivare in studio e stipulare. Insisti patrizia cgil

  • Denise

    13/03/2020 - 11:43

    Patrizia scusami, ma la mia non è assolutamente polemica, è solo una constatazione. Purtroppo molti datori di lavoro, sono dei muri di gomma, e le soluzioni che ci potrebbero essere non vengono nemmeno prese in considerazione, in virtù di un decreto legge che "autorizza" a rimanere aperti basta essersi dotati di apposite misure e condizioni sanitarie adatte ed appunto previste dal decreto. "noi abbiamo il gel e manteniamo le distanze di sicurezza, se volete vi mettete mascherine e guanti". ...ed i clienti, trovandoci aperti, non disdicono gli atti… e quindi siamo qui! Se voglio salvaguardare la mia salute, devo prendere ferie…

  • Patrizia

    12/03/2020 - 19:14

    scusa denise, siamo qui a cercare soluzioni , tutte noi lavoriamo negli studi e affrontiamo le stesse discussioni . Non capisco il tuo post. Ripeto a te la stessa cosa che ho detto a Anna, se non ci sono le condizioni sanitarie previste dal decreto si contatta il sindacato e le autorità , DEVONO chiudere lo studio, perché lo chiudono i Carabinieri . Gli argomenti ci sono usali con decisione, qui il collettivo centra poco , ognuno di noi deve farsi sentire in studio. La cassa integrazione in deroga copre tutti da 1 dipendente in su., quindi anche te. Il FIS l'ho elencato tra le possibilità per gli studi dai 5 dipendenti in su . Domani il decreto e vedremo cosa contiene. Cari tutti e cara denise , nessuno di noi ha voluto il virus .. ma c'è e bisogna affrontarlo con decisione usando tutti i mezzi a disposizione, è meglio avere un atteggiamento costruttivo , quando il tuo notaio avrà la visita dei carabinieri riderà poco. Coraggio e ce la faremo patrizia cgil

  • Denise

    12/03/2020 - 18:52

    Scusate...ma di cosa stiamo parlando? 1) smart working… il Notaio mi ha riso in faccia. Ha ricevuto anche la chiamata della Software House che si è resa disponibile a fornire assistenza e secondo voi?! 2) turni , per tenere lo studio aperto a certe ore e certi giorni… certo, 8h 5 giorni orario normale!... 3) ferie e permessi per fronteggiare il momento (il governo parla di incentivare non di obbligare)...nessun obbligo, lo studio è aperto e se chiedi di stare a casa sei un disgraziato e devi usare le giornate di ferie… tutto ciò è altamente ingiusto…4) FIS , fondo integrazione salariale per gli studi superiori ai 5 dipendenti , in continuità di lavoro … siamo 2 dipendenti + il Notaio...lasciamo stare... 5) cassa integrazione in deroga in continuità di lavoro… vedi punto 5 Quando i professionisti si sentono autorizzati a tenere aperto, io dovrei arrivare ad un accordo tra le parti? Ma quali parti scusate? Sono dei muri di gomma!!! Il vero problema è che non esiste una vera azione collettiva…colleghe e colleghi che si dimostrino tali, che tirino su il capo e facciano valere i propri diritti

  • Patrizia

    12/03/2020 - 10:48

    Cari colleghi e colleghe, capiamo la paura , l'angoscia di tutti e la preoccupazione per il futuro , è una situazione difficile e grave, non solo per noi ma per tutto il mondo . E' stata dichiarata la pandemia mondiale , quindi ognuno di noi , nessuno escluso , deve dare il proprio contributo , possibilmente senza perdere la calma . Il decreto firmato ieri sera dal presidente del consiglio riguarda le misure per mettere in sicurezza il paese fino al 25 MARZO. Domani ci sarà il decreto per le misure economiche fiscali e di sostegno al reddito e lo spiegheremo qui sul blog. Manteniamo la calma , gli strumenti per fronteggiare la crisi saranno messi tutti in campo, soprattutto per sostenere il lavoro per quello che verrà finita l'emergenza. Nessuno è costretto ad andare in studio o a tenere aperto lo studio, dobbiamo discutere con il datore di lavoro di come usare le misure a disposizione da qui al 25 marzo, è tutto chiuso , nessuno può muoversi , ad un certo punto .. bisognerà arrendersi all'evidenza. Vi elenco quello che possiamo usare da subito , insistendo perché gli studi usino gli strumenti della modernita, magari è l'occcasione buona per capire che non siamo più nell' 800 1) smart working da subito , lavoro agile . Si può fare con procedura semplificata senza accordo , anche se è meglio farlo. si può lavorare da casa aiutando lo studio in piena sicurezza . FACCIAMOLO. 2) turni , per tenere lo studio aperto a certe ore e certi giorni 3) ferie e permessi per fronteggiare il momento (il governo parla di incentivare non di obbligare) 4) FIS , fondo integrazione salariale per gli studi superiori ai 5 dipendenti , in continuità di lavoro ,domani sarà finanziato, 80% dello stipendio. 5) cassa integrazione in deroga in continuità di lavoro, domani il decreto . Coprirà tutte le categorie anche studi con 1 dipendente . Dobbiamo vedere le norme , però dovrebbe essere retroattiva , normalmente funziona così ; 80% dello stipendio , viene pagata dall'inps dalla fiscalità generale , quindi lo stato . la gestiranno le regioni , ogni regione farà le norme , l'emilia romagna , prima in italia, l'ha già attivata anche per gli studi professionali retroattiva dal 23 febbraio al 23 marzo. Potete già chiederla , a ruota la settimana prossima arriveranno le norme per tutte le regioni. 6) congedi parentali : chi ne ha ancora può usarli, se sono finiti il governo estenderà il congedo per 15 giorni a padri e madri alternativamente. Domani le norme. 7) EBIPRO ha già provveduto a fare alcuni interventi , li abbiamo elencati nell'articolo qui sopra, ne stanno per arrivare altri , inoltre dite ai vostri datori di lavoro che ci sono misure anche per loro elaborate da ebipro e da confprofessioni usiamole!!! Dobbiamo stare tranquilli e affrontare la situazione da adulti anche per dare l'esempio ai nostri figli e nipoti , gli strumenti per affrontare l'emergenza sono tanti , il governo ha stanziato 25 miliardi , un po di pazienza per le norme che non sono semplici, ognuno vede il proprio problema personale ma in realtà dobbiamo guardare alla complessità della situazione generale. Quindi , calma , affronteremo qui sul blog tutti i problemi e daremo le spiegazioni , se siete in difficoltà contattate le sedi sindacali . Appena pronti e viste le norme , faremo tutti gli articoli necessari sul blog . patrizia cgil

  • nicole

    12/03/2020 - 9:34

    Buongiorno, lavoro in uno studio notarile ed alla luce dell'emergenza in atto, il nostro datore di lavoro ha deciso di ridurre per qualche tempo (non si sa per quanto) l'orario di apertura dello studio, facendoci utilizzare le nostre orare di permesso e/o ferie, è una procedura corretta? oppure esistono altre modalità? Ad un certo punto finiranno, e noi rischiamo di non poter più fare ferie e permessi... Grazie Nicole

  • Alessandro

    12/03/2020 - 0:47

    Buonasera, anzi, buonanotte vista l ora! Vorrei sapere se anche gli studi professionali (commercialisti) rientrano tra le attività chiuse dopo le misure prese poche ore fa per l emergenza coronavirus....ho un bimbo di soli 4 mesi e sono seriamente preoccupato di portare il virus a casa, sebbene ci siano attività più. A rischio della nostra. Grazie. Alessandro

  • Mario

    11/03/2020 - 21:59

    Credo che in quasi tutti gli studi, non si senta ormai parlare d'altro. La cassa d'integrazione in deroga è quella che si potrebbe presentare in uno studio composto da 3 dipendenti? Se sì potreste, cortesemente, spiegarmi in cosa consiste? Non sono riuscito a capire se riconosce solo in parte o interamente lo stipendio consueto, se comunque prevede una diminuzione delle ore di lavoro, o meno. Cortesemente, inquadrate anche queste casistiche, anche se le misure non sono ancora uscite, è sempre più vicina una cassa d'integrazione comune per tutta Italia e non possiamo farci trovare impreparati

  • Patrizia

    11/03/2020 - 16:00

    cara Annamaria, quello che descrivi è assolutamente irregolare. Tutti gli studi medici sono chiusi al ricevimento del pubblico , bisogna telefonare solo per urgenze , tutto è regolato dalle usl e dalla regione , non può essere che un medico faccia queste cose.. Contatta la sede sindacale della tua città e fai rispettare le norme , compresa la cautela dovuta alle tue condizioni fisiche. AVVISO PER TUTTI : LA SITUAZIONE E' GRAVE NON SI PUO SOTTOVALUTARE NESSUN NOSTRO COMPORTAMENTO E DI CHI CI STA VICINO E LAVORA CON NOI , CONTATTATE LA SEDE SINDACALE DELLA VOSTRA CITTA' PER SAPERE COME COMPORTARVI E QUALI SONO LE TUTELE. Patrizia cgil

  • Patrizia

    11/03/2020 - 15:54

    cara denise, stiamo raccogliendo molte segnalazioni da colleghi e colleghe dagli studi. Molti professionisti stanno agendo con coscienza , molti altri no .. credo che in questi giorni , visto il comportamento anarchico e irresponsabile di molti piccoli e grandi imprenditori e cittadini comuni , il governo sarà costretto a norme e divieti rigidi. Noi sappiamo che i professionisti vogliono la presenza e lo studio aperto , ma non si può più. Bisogna attrezzarsi con lo smart working da casa e fare in modo di essere raggiungibili tenendo i contatti con i clienti senza tenere lo studio fisicamente aperto, si può e si deve. Segnalo quello che hai riportato ad UNICA, l'associazione dei dipendenti notarili, trovi il link qui sotto, mettiti in contatto con loro . Entro venerdì ci sarà il decreto sugli ammortizzatori sociali e tutti gli interventi di sostegno al mondo del lavoro , professionisti compresi, avremo tutti gli strumenti per difenderci anche economicamente , organizziamo il lavoro per aiutare lo studio limitando al minimo la presenza fisica , non c'è più tempo . patrizia cgil

  • Denise

    11/03/2020 - 11:46

    Buongiorno a tutti… messaggio rivolto soprattutto alle colleghe/colleghi degli studi notarili (serie probabilmente "C") Riporto quanto ricevuto via mail dal Consiglio Nazionale del Notariato : "GLI STUDI COSTITUENTI SEDE NOTARILE DEVONO RIMANERE APERTI E IL NOTAIO DEVE GARANTIRE LA SUA ASSISTENZA ALLA SEDE Allo stato attuale della normativa, anche le attività commerciali non sono state chiuse. A maggior ragione non possono e non devono esserlo le sedi notarili che erogano un servizio di pubblica utilità." Wow… il Notaio presso il quale lavoro, già non chiude MAI, ora va dicendo che non può chiudere lo Studio perché lo dice il Suo Presidente! Quindi tutti qui a rendere un servizio di assoluta utilità (mah?!) Ora, io capisco gli atti fissati, ci mancherebbe ancora (mi metto nei panni dei nostri clienti, visto che lo sono stata a mia volta), ma tutto il resto? i colloqui? io veramente non ne capisco il senso… Colleghe e colleghi degli altri Studi, come è la situazione da voi?

  • Annmaria

    11/03/2020 - 6:38

    Buongiorno, cercavo proprio sul web un sito come il vostro. Vorrei porvi una domanda - lavoro presso uno studio medico e in questi giorni ho chiesto al mio datore di poter svolgere il lavoro da casa, essendo io molto attrezzata, inoltre ho una patologia rara e a maggior ragione ho chiesto a tutela ciò. Inoltre il medico continua a ricevere i pazienti, seppur uno alla volta, ma sempre molti e la mia scrivania è nella sala d'attesa. Inoltre non ci sono stati dati i dispositivi , quindi sto usando delle mascherine che ho acquistato io, ma non sono sufficienti... ieri ho lavorato da casa ,ma con il suo disaccordo, con invio telematico delle ricette ai pazienti come molti fanno, ma mi ha detto che la mia non presenza comunque in studio era ingiustificata. Vorrei un suggerimento... inoltre mi ha detto che quando farò certificare la patologia ne riparleremo, ma c e una diagnosi e sono sintomatica. Un cordiale saluto Annamaria

  • Patrizia

    10/03/2020 - 14:38

    ciao marco,il fondo non è ancora attivo , ci vorrà qualche tempo per costituirlo, per gli studi sotto i 3 dipendenti sta procedendo il progetto di costruire un fondo presso l'ente bilaterale con fondi propri. il fondo sopra i 3 dipendenti costituito presso l'inps era una richiesta delle parti sociali di 2 anni fa e casualmente arrivata a conclusione in questi giorni . Tutto ciò è indipendente da covip . Quello che si puo fare ora è 1) chiedere di lavorare in modalità smart working con un accordo di studio (v. sul sito ebipro le misure ad hoc 2) ferie 3) congedi parentali , è in arrivo una estensione 4) verificare per gli studi che hanno più di 5 dipendenti l'applicazione del FIS 2) cassa integrazione in deroga , in continuità di rapporto di lavoro , di competenza regionale. l'emilia Romagna e la lombardia hanno fatto un finanziamento , seguiranno le altre regioni sicuramente , probabilmente dopo le risorse allo scopo decise dal governo. Consulta la pagina istituzionale della tua regione e le pagine sindacali. Il tuo datore di lavoro se prova che è in difficoltà economica può chiedere la cassa integrazione in deroga,. E' bene vi rivolgiate subito al sindacato per essere assistiti . auguri a tutti noi patrizia cgil

  • MARCO

    10/03/2020 - 12:55

    Buongiorno, Lavoro in uno Studio in cui siamo: il titolare + io + la segretaria (che è partime 30%). considerando che il decreto è all'articolo 2 dice "che occupano mediamente più di tre dipendenti" non penso che ci potremo beneficiare del Fondo di solidarietà. Come faremo ? Il datore di lavoro mi ha comunicato che ci "metterà" in cassa integrazione. Può obbligarci?

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