“A CHI MI RIVOLGO SE STO SUBENDO MOLESTIE SUL POSTO DEL LAVORO?“

La Cgil Piemonte e Umbria, con la collaborazione del settimanale l’Espresso, hanno avviato la campagna “lavoro molesto” allo scopo di raccogliere storie e denunce di lavoratici e lavoratori che hanno subito molestie o violenze sessuali sul luogo di lavoro.
Tra tutte le storie abbiamo trovato racconti che riguardano anche la nostra categoria, per questo abbiamo ritenuto necessario scrivere un articolo su questo tema.
I risultati della prima indagine nazionale sul tema specifico della violenza e molestia di tipo sessuale, pubblicati dall’Istat nel 2018, evidenziano che sono 8.816.000 le donne, in una fascia di età tra i 14 e i 65 anni, che nel corso della loro vita hanno subito una qualche forma di molestia sessuale.
Il problema non è solo femminile, dato che anche 3.874.000 uomini hanno dichiarato di aver subito almeno una molestia.
In ambito lavorativo, 1.400.000 donne tra i 16 e 65 anni hanno dichiarato di aver subito molestie fisiche da parte di un collega o di un datore di lavoro, o ricatti sessuali sul posto di lavoro.
La violenza riguarda tutti, ma le donne, innegabilmente, ne sono le vittime principali.
La nostra categoria è composta al 90 per cento da donne, lavoriamo in piccoli studi spesso a diretto contatto con il nostro datore di lavoro o con pochi colleghe/i, pertanto, non deve succedere ma sappiamo che può succedere di essere molestate o peggio; si tratta di un fenomeno sommerso, le segnalazioni sono spesso anonime e le denunce sono sempre molto poche: è più facile tacere e fare finta di nulla solo perché si ha la necessità di continuare a lavorare.
Lo scopo di questo articolo, non è solo quello di evidenziare una problematica che affligge i nostri luoghi di lavoro, ma, soprattutto, di cercare di fornire tutte le indicazioni utili per aiutare chi si trova in questa situazione.
L’accordo quadro europeo sulle molestie e sulle violenze sul luogo di lavoro del 26 aprile 2007 afferma che le molestie e la violenza non sono tollerate, vengono indicate le procedure da seguire nel caso in cui si verifichi un caso di molestie, possono includere una fase informale in cui una persona che gode della fiducia del datore di lavoro e dei lavoratori si metta a disposizione per fornire consigli e assistenza. Possono essere prese alcune misure dalle sanzioni disciplinari al licenziamento.
Nel caso in cui all’interno degli studi ci fossero delegati sindacali è bene informarli per decidere come meglio intervenire, ma nel caso in cui questa figura non ci fosse – cosa abbastanza comune nei nostri studi considerando che la maggior parte è di piccola dimensione – è bene rivolgersi alla sede sindacale più vicina.
In tale modo si potrà verificare quali sono le norme del contratto nazionale o aziendale in tema di molestie e violenza sessuale, si potrà decidere di fissare un appuntamento con la CONSIGLIERA DI PARITA’ della propria città (figura istituzionale che svolge, gratuitamente, funzione di promozione e controllo di attuazione dei principi di uguaglianza di pari opportunità e di non discriminazione per donne e uomini nel lavoro). La consigliera, su mandato della persona interessata, potrà convocare il datore di lavoro e promuovere procedure di conciliazione sia presso il proprio ufficio che presso la direzione territoriale del lavoro. Tale figura potrà anche proporre un ricorso giudiziale affinché il Giudice accerti i fatti e ordini un piano di rimozione della condizione.
Infine ricordiamo che è attivo 24 ore su 24 il numero verde gratuito antiviolenza e stalking 1522 promosso dalla presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari opportunità.
È importante non tacere e non subire mai comportamenti violenti sul posto di lavoro così come nella vita quotidiana; non si può tacere per vergogna, per mancanza di fiducia o per paura del giudizio altrui.
Ci auguriamo di aver dato delle informazioni utili e Vi auguriamo che non ne abbiate mai la necessità, ciò significherebbe che saremo diventati tutti più civili e non useremmo le posizioni di potere a discapito dell’altrui dignità.
Rimaniamo a disposizione, come sempre, per approfondire e discutere sull’argomento.
Allegati: Ri-Conoscere per prevenire i fenomeni di molestia e violenza sul luogo di lavoro (opuscolo)
Link: L’Espresso #lavoromolesto
La redazione del Blog
Patrizia
14/03/2025 - 13:49
Caro massimo, ti prego di postare nella pagina giusta l tuoi post altrimenti si fa confusione. Purtroppo è così! L'art.91 del ccnl definisce proprio i rol . Il contratto lo trovi qui sul blog. Grazie infinite per la fiducia patrizia cgil
Massimo
14/03/2025 - 10:27
Buongiorno a tutti. Patrizia ti chiedo una info ....ho cambiato datore di lavoro a Settembre e in busta paga il consulente mi dice che non verranno conteggiati i rol per il primo anno ma cominceranno ad essere conteggiati a partire dal secondo anno....mi pare strano....nel ccnl non ho trovato riferimento....mi potresti aiutare per cortesia....di te mi fido....grazie mille
Patrizia
10/03/2025 - 15:24
Cara Federica, le norme ci sono già nei contratti , c'è il licenziamento per giusta causa, lasciare al libero arbitrio del datore di lavoro espone ad abusi. Direi che non è utopistico è ingenuo. Patrizia cgil
FEDERICA
10/03/2025 - 12:37
Buongiorno, io non sono di certo qui a giudicare il caso specifico e chiaramente non mi permetterei mai. Però mi piacerebbe chiedervi: se un collega o una collega sbaglia ripetutamente e se ne frega secondo voi non è corretto licenziarlo/a? Parliamo sempre di diritti e doveri, reclamiamo mille diritti, giustamente. Però è nostro dovere lavorare bene. Sono sincera, fossi la titolare dello studio dove lavoro lascerei a casa 3 colleghi/e su 5. Secondo il mio modesto parere, se il datore di lavoro potesse essere più libero di licenziare chi lavora male (portando delle prove chiaramente), sarebbe anche più invogliato a pagare bene chi lavora bene. Per noi: cerco lavoro, vado in quello studio, se lavoro bene mi paga bene, se lavoro male mi lascia a casa. Sono invogliata a fare bene. Per loro: cerco una dipendente, se lavora bene la premio, se lavora male la lascio a casa. Quelli che rimangono mi fanno guadagnare e li premio. Utopistico?
Patrizia
08/03/2025 - 12:41
Cara daniela la cosa più odiosa è umiliare le persone per annullarne la capacità di reazione. Ignobile. Puoi impugnare il licenziamento, vai subito in filcams cgil della tua città. Per la mia lunga esperienza negli studi, ti consiglio di non dubitare di te stessa ma di tirare fuori l'orgoglio, purtroppo noi donne in questo non siamo brave ma c'è sempre un momento in cui si deve cominciare, l'8 marzo mi sembra una buona data Reagisci patrizia cgil
daniela pezzotti
07/03/2025 - 22:12
Buonasera, Sono assunta a contratto a tempo indeterminato da 2 anni al 3°livello. Il mio titolare ha deciso dall'oggi al domani di licenziarmi perché secondo lui faccio troppi errori. Mi ha detto che si rende disponibile a cercarmi lui stesso un nuovo posto lavoro. Ma può licenziarmi così senza nemmeno una lettera di richiamo? Dopo 25 anni di esperienza mi sento una fallita. Grazie mille. Cordiali saluti