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Conferenza stampa 4 febbraio 2014

04/02/2014 - 9:36

Filcams Cgil -Ammortizzatori sociali in deroga, stop alle discriminazioni Conferenza Stampa 4 febbraio 2014 Si terrà martedì 4 febbraio, alle ore 11.30, presso il Centro Congressi Capranichetta, Piazza Montecitorio 131 a Roma, la conferenza stampa: “Ammortizzatori sociali in deroga, stop alle discriminazioni” per sensibilizzare l’opinione pubblica e il Governo sulle problematiche occupazionali nel settore delle libere professioni. Le organizzazioni sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil insieme a Confprofessioni, la Confederazione italiana dei liberi professionisti, vogliono richiamare l’attenzione sulla necessità di ampliare la sfera delle tutele anche alle lavoratrici e lavoratori degli studi professionali, un mondo popolato da centinaia di migliaia di praticanti, tirocinanti, dipendenti, collaboratori, partite iva. La scorsa settimana, le Commissioni Lavoro di Camera e Senato hanno dato voto favorevole alla riammissione degli studi professionali tra i beneficiari della Cassa integrazione in deroga. “Gli studi professionali sono un settore importante” affermaFranco Martini segretario generale della Filcams Cgil, che prenderà parte alla conferenza stampa, “un mondo frammentato formato da tanti giovani e donne, con elevata professionalità. Ma l’attività di queste figure spesso non è regolamentata e le loro condizioni variano da caso a caso.” “È indispensabile aumentare le loro tutele, offrire garanzie e strumenti di sostegno al reddito che possano garantire loro un supporto in una fase di difficoltà, riconoscendo il valore del loro contributo al mondo lavorativo.” Oltre a Franco Martini, segretario generale della Filcams-Cgil, partecipano alla conferenza: Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni; Pierangelo Raineri, segretario generale della Fisascat-Cisl; Brunetto Boco, segretario generale della Uiltucs-Uil.

  • irefi

    10/02/2014 - 22:21

    Concordo

  • patrizia

    10/02/2014 - 18:28

    verrebbe da chiedersi cara irene noi dove siamo , dico la protesta l'hanno fatta i professionisti per noi .. incredibile no ? patrizia cgil ps naturalmente il numero dei cassaintegrati dico poco della crisi del settore , ben altri numeri sono i licenziamenti e le riduzioni di orario unilaterali e da ultimo il lavoro nero urge un sondaggio !

  • irefi

    10/02/2014 - 1:55

    dal sito internet http://www.filcams.cgil.it/home.nsf/IFrameCorpo1l?OpenPage Negli studi 8mila cassintegrati Il Sole 24 Ore (05/02/2014) ?Pari dignit? per gli studi professionali? e ?ammortizzatori sociali per tutti?. In questi due striscioni, appesi all`ingresso del centro congressi Capranichetta di Roma (a piazza Montecitorio di fronte alla Camera dei deputati), sta il senso della protesta organizzata dalle professioni. Dai legali ai notai, passando per i consulenti del lavoro e i veterinari, il mondo delle professioni si è riunito ieri a pochi passi dai palazzi del potere per chiedere al governo di modificare il decreto interministeriale sugli ammortizzatori in deroga: l`obiettivo è reintrodurre la copertura anche per queste categorie (un platea di circa un milione di lavoratori). Ieri è stata anche l`occasione per diffondere i numeri 2013 della cassa integrazione in deroga negli studi professionali. In totale sono stati 8.092 i percettori, per un valore complessivo di 2,5 milioni di ore autorizzate. Cifre in aumento del 70% rispetto al 2012. I professionisti pi? interessati da questo ammortizzatore sociale sono quelli nel comparto consulenza amministrativo-gestionale (1.763), seguiti dagli studi notarili (1.5n percettori) e quelli commerciali-tributari (983). Una platea che nel 204 potrebbe andare ad incrementare le statistiche sulla disoccupazione se non verr? modificato il decreto del governo. I sussidi in deroga verranno superati nel 2016 con il decollo dei fondi di solidariet? bilaterali. Nel frattempo, a fine novembre, i ministeri dell`Economia e del Lavoro hanno licenziato una bozza di decreto che rivede i criteri di concessione di cassa e mobilit? in deroga, stringendo le maglie: vengono esclusigli apprendisti, i lavoratori somministrati e, appunto, gli studi professionali. Gi? a dicembre la Conferenza Stato-Regioni aveva espresso parere negativo sul decreto, evidenziando proprio la riduzione delle tutele. La scorsa settimana è stata la volta delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato, che hanno dato il loro voto favorevole alla riammissione degli studi professionali tra i beneficiari della cassa in deroga. Nei prossimi giorni ci sar? un nuovo incontro Governo-parti sociali. L`esecutivo per ora non si sbilancia. Ma dal ministero del Lavoro fanno sapere che la questione è tra le ?proposte da esaminare?. Le professioni premono per un` apertura. Anche perch?, fa notare Confprofessioni (la confederazione italiana libere professioni), il ricorso alla cassa in deroga da parte dei dipendenti degli studi professionali ha inciso nel 2013 per appena l`ido sul totale delle ore autorizzate su tutto il territorio nazionale. ?Siamo una categoria che ricorre solo, in extremis allo strumento di sostegno al reddito, un dato questo che non deve essere sottovalutato?, spiega Gaetano Stella, presidente Confprofessioni, che aggiunge: ?Abbiamo ricevuto un colpo basso che non meritiamo?. All`evento di ieri hanno partecipato anche i rappresentati dei lavoratori. Brunetto Boco, segretario Uiltucs-Uil, ha parlato di ?regime discriminatorio inaccettabile, visto che quello delle professioni è un settore che produce buona occupazione, con una elevata formazione e un`apertura ai giovani?. ?Se non ci sar? il rifinanziamento della cassa, ci saranno nuovi disoccupati, soprattutto donne e giovani?, aggiunge Pierangelo Raineri, segretario Fisascat-Cisl. Per Franco Martini, segretario Filcams-Cgil, ?ci si dimentica troppo spesso che il settore terziario rappresenta una parte consistente del Pii nazionale. Bisogna vincere questa battaglia culturale?. Secondo Armando Zingales, presidente del Consiglio Nazionale dei Chimici, ?i professionisti ed i loro dipendenti sono equiparati alle imprese quando fa comodo alle componenti politiche e alle lobby a loro contigue, mentre non lo sono quando si tratta di adottare provvedimenti equi nel settore degli ammortizzatori sociali?.

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